venerdì 6 settembre 2013

Il prezioso dono dell'umorismo

Si dice che l’umorismo sia la capacità di vedere il lato comico o divertente delle cose. Si dice pure che sia quella qualità che fa leva sul senso del ridicolo o dell’assurdo.
Si verifica una situazione umoristica quando qualcosa è fuori luogo o non appropriato. Per esempio, un serio uomo d’affari londinese, con tanto di ombrello chiuso e giornale, che sguazza nell’acqua del mare, sarebbe una cosa assurda, strana, e farebbe sorridere i presenti. Per citare un altro esempio, se un cane o un gatto entrasse in un’aula scolastica, susciterebbe molte risate, perché di solito un tale animale è fuori posto in un’aula.
Questo tipo di umorismo si basa sugli imprevisti. Per esempio, se un uomo si togliesse il cappello davanti a una donna e ne volasse fuori un piccione, gli osservatori riderebbero di tale cosa inaspettata. Una notizia dalla Nigeria dice che quando accade qualcosa di inaspettato gli africani reagiscono con grande spontaneità. Così di solito ridono quando un uomo scivola su una buccia di banana. Ma corrono anche immediatamente in suo aiuto pieni di comprensione e preoccupazione.
Il più delle volte l’umorismo si esprime a parole. E l’umorismo basato sulle parole è piuttosto vario, secondo nazionalità, usanze, ambiente e altri fattori. C’è l’umorismo intellettuale o sottile, c’è quello grossolano, o più rude e chiassoso, e quello più arguto o tagliente, che si può anche chiamare “spirito”.
Inoltre, ciò che è divertente per le persone di una nazione può non avere senso per quelle di un’altra nazione.
Sebbene le varie forme di umorismo verbale non si limitino a un particolare paese o nazionalità, molti sono più o meno noti per certi tipi di umorismo. Ad alcuni, come agli americani, piace l’iperbole, un’esagerazione intenzionale per dare enfasi o per produrre un effetto umoristico. “Piove a catinelle”, ne è un esempio. Inoltre: “Muoio dal ridere”. “Ho provato mille volte”. Frasi simili, naturalmente, non sono letterali e l’ascoltatore di solito lo capisce.
Famoso è l’humour inglese, cioè dire qualcosa di divertente con aria di noncuranza e con la faccia seria. Agli inglesi piace anche minimizzare. A questo riguardo, il libro Humour in Memoriam di George Mikes dice: “Quello di minimizzare non è semplicemente un sistema per fare battute; in Inghilterra è un modo di vivere. Anche ad altri piace sminuire e gli inglesi non ne hanno l’esclusiva. Nel New Yorker c’era una vignetta con due uomini sul trapezio volante e uno aveva appena mancato la mano dell’altro, a trenta metri d’altezza. L’uomo che aveva fatto l’errore per distrazione diceva: ‘Ooop, spiacente’. Un modo di minimizzare tipico degli americani. Ma in altri paesi questo si fa con noncuranza; in Inghilterra, fa parte del temperamento nazionale; è nell’aria. Il più delle volte non è neppure inteso come battuta”.
Per citare un esempio di ciò, George Mikes narra quanto segue: Dice che un vapore stava attraversando il canale della Manica. “Sul ponte c’eravamo soltanto io e un altro e imperversava una violenta tempesta. Un vento tremendo sollevava onde gigantesche. Rimanemmo lì rannicchiati per un po’ senza dire una parola. All’improvviso una raffica spaventosa spinse l’altro uomo in mare. La sua testa emerse solo una volta dalle acque sottostanti. Mi guardò con calma e osservò con una certa indifferenza: ‘Tira un po’ di vento, vero?’”
L’umorismo irlandese ha un suo fascino. Stephen Leacock ne fa un esempio nel suo libro Humour: “È stato appena dato l’ordine di non attaccare l’ultima carrozza ai treni, perché è sempre soggetta a sgradevoli scosse e oscillazioni’”. Inoltre: “Non scendere dalla scala, Pat, perché l’ho tolta”.
Lo stesso scrittore cita il seguente esempio di umorismo scozzese, che, secondo l’opinione generale, è piuttosto macabro: “La moglie di uno scozzese si ammalò e, apparentemente, morì. Al funerale, mentre la bara veniva portata in chiesa, i portatori urtarono accidentalmente contro uno stipite della porta. La scossa fece tornare in vita la donna. Fu tirata fuori dalla bara e visse per molti anni. Poi si ammalò e, questa volta, morì per davvero. Al funerale, mentre la bara si avvicinava alle porte della chiesa, il marito della defunta disse ai portatori: ‘Piano, ragazzi, piano; non fatela sbattere’”.
L’umorismo spagnolo è spesso un indice della tendenza a sottovalutarsi. Nella rivista El Triunfo c’era una vignetta con due uomini impegnati in una conversazione. Uno dice: “Ora è di moda la cultura. Abbiamo il ministero dell’Istruzione . . . il ministero della Cultura . . . e un consigliere del Presidente per la cultura”. L’altro risponde: “Ottimo! Adesso abbiamo bisogno solo delle scuole”. Ridere delle proprie debolezze è un aspetto importante dell’umorismo.
Battute e barzellette pulite e sane sono ottime al tempo e nel luogo appropriati e fanno divertire, e tutti a volte abbiamo bisogno di rilassarci. L'umorismo va comunque usato con moderazione e buon gusto. In tal caso, può aggiungere un tocco di brio e di vivacità alla vita quotidiana.


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